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Presentato anche quest’anno il tema del TLT al Forum on Minority Issues dell’ONU

All’annuale Forum on Minority Issues dell’ONU, che si è tenuto quest’anno dal 30 novembre al 1 dicembre, è stata nuovamente presentata anche la questione giuridicamente irrisolta del Territorio Libero di Trieste. La delegazione di Trieste era quest’anno costituita dalla TriestNGO, organizzazione non governativa con sede a Londra, che ha richiesto “una commissione internazionale per il porto di Trieste”. Qui di seguito pubblichiamo il discorso integrale (della durata di circa due minuti).

Il 4 febbraio 2022 Putin e Xi Jinping in una dichiarazione congiunta hanno ribadito l’importanza delle Nazioni Unite, organo supremo di tutela dei diritti umani e dei principi fondanti su cui la cooperazione della comunità internazionale deve basarsi. Per un autentica multipolarità dove a nessun territorio venga impedito il diritto allo sviluppo, volta ad assicurare la stabilità delineata dalla fine della seconda guerra mondiale.
Una chiara violazione dei princìpi sopra enunciati è costituita dalla mancata realizzazione de facto del Territorio Libero di Trieste determinato dalla Risoluzione 16 del Consiglio di Sicurezza e dall’ art. 21 del Trattato di Pace di Parigi. Per le specifiche peculiarità legali implicite quali la demilitarizzazione, neutralità e il porto franco internazionale, il TLT fu concepito nell’ Europa uscita dalla guerra come centro di multipolarità geopolitica ante litteram. In tal senso il ministro degli esteri sovietico Molotov fu profeta nel 1953 sostenendo che: “ La ripartizione del TLT è incompatibile con il compito di mantenere la pace e la sicurezza ed è soltanto atta a creare nuove complicazioni.”
Oggi come ieri, il rispetto del diritto internazionale per il TLT risulta contrario agli interessi geopolitici del blocco occidentale, per il quale il controllo dell’essenziale snodo strategico di Trieste è fondamentale.
Il caso recente più eclatante è costituito dall’annullamento del Memorandum Commerciale tra Italia e Cina del 2019 che includeva il porto franco internazionale di Trieste come il principale scalo della Belt and Road Initiative nel centro Europa, a cui per diritto internazionale tutti gli stati del mondo vi possono accedere.
Dopo 10 anni di una nostra intensa sensibilizzazione sulla questione ribadiamo nuovamente con forza nell’interesse degli stati costituenti della BRICS+ e dei cittadini del TLT la richiesta di costituire una commissione internazionale per il porto libero di Trieste.

A riferirlo TriestNGO