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Referendum Slovenia: paese spaccato sulla coltivazione della cannabis

Non solo europee; il 9 giugno 2024 gli sloveni sono stati chiamati ai seggi per esprimersi anche su quattro quesiti referendari con scopo consultivo.
Il primo ha posto agli sloveni un delicato dilemma etico, quello della morte assistita. Il 54,83% dei votanti si è espresso favorevole alla legalizzazione di questa pratica, contro un 45,17%, che si è espresso contrariamente. Con il secondo quesito gli sloveni hanno detto sì alla possibilità di rendere legale la coltivazione e la lavorazione della cannabis a scopi medicinali. A favore si è espresso il 66,66%, contrario invece il 33,34% dei votanti.
A seguire, l’argomento che tocca la coltivazione e la lavorazione della cannabis per uso personale ha visto una netta spaccatura tra fazioni. A favore si è infatti espressa appena poco più della metà dei votanti, con il 51,53% rispetto al 48,47% dei non favorevoli.
C’è stato poi un forte segno di supporto da parte degli elettori al quesito sull’introduzione del voto preferenziale come fattore decisivo per la scelta dei membri del parlamento. L’appoggio è stato espresso con il 70,85% dei voti a favore, una maggioranza schiacciante.
I cittadini sloveni con diritto al voto sono stati 1.693.328. L’affluenza alle urne è stata del 41% è ha registrato un lieve incremento rispetto alle scorse elezioni europee del 2019, probabilmente trainato proprio da questi referendum. Circa 700.000 cittadini si sono infatti recati ai seggi in quest’occasione.