E’ stato assolto oggi dall’accusa di omicidio volontario aggravato l’uomo che due anni e mezzo fa uccise il padre 55enne inferendogli trentatré coltellate. Il giudice ne ha infatti riconosciuto il vizio totale di mente e di conseguenza la sua non imputabilità. Il ventottenne, egiziano ma da anni risiedente a Trieste, avrebbe infatti dato evidenti segni di squilibrio psichico già prima del fatto delittuoso, come confermato anche dalle sue pubblicazioni sulle reti sociali, oltreché da bizzarre uscite nella vita ordinaria: dopo aver ammazzato il genitore, l’uomo ha infatti giustificato il suo gesto sostenendo di sentirsi minacciato e di avere il potere di decidere la vita e le morte delle persone.